GLI ITALIANI IN AFRICA ORIENTALE, di Angelo Del Boca (EPUB)

DEL BOCA

DOWNLOAD: VOLUME I : DALL’UNITA’ ALLA MARCIA SU ROMA (EPUB) https://drive.google.com/open?id=1llYFPxKhkHsL3rgHFu_oDUX1vhy2yDbm

DOWNLOAD: VOLUME II: LA CONQUISTA DELL’ “IMPERO”: https://drive.google.com/open?id=1fSBPUMYLPxnihjZjkKKsqbQ-TKklGS6Z

DOWNLOAD VOLUME III: LA CADUTA DELL’ “IMPERO”: https://drive.google.com/open?id=173EgYjgBzHE9qn12Zh00uLvaXIcZQXRv

DOWNLOAD VOLUME IV: NOSTALGIA DELLE COLONIE: https://drive.google.com/open?id=1zRQootfZlvSb0GlZlGrQmSKwgRBgeTVD

In questi 4 Volumi Angelo Del Boca  ricostruisce le vicende delle ex colonie tra il 1943 e il 1983. Quarant’anni cruciali per Etiopia, Eritrea e Somalia, passate dalla colonizzazione a una difficile e drammatica indipendenza.

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DOWNLOAD: VOGLIAMO TUTTO! PERCHE’ DUE GENERAZIONI HANNO CREDUTO NELLA RIVOLUZIONE, di Angelo Ventrone (PDF)

vogliamo tutto

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Angelo Ventrone indaga alcuni decenni della storia recente del nostro paese, dal 1960 fino alla fine degli anni Ottanta. Indica due poli: il 1960, nel quale le proteste contro il governo Tambroni sembrano confermare agli occhi dei rivoluzionari italiani le potenzialità insurrezionali che albergano nelle masse popolari del paese; il 1988, l’assassinio del senatore Roberto Ruffilli, il cui omicidio è stato progettato per contestare e contrastare il definitivo riconoscimento, da parte della grande maggioranza dei militanti delle Brigate Rosse, della sconfitta e della conseguente conclusione della fase della lotta armata. È all’interno di questo trentennio che si svolge la parabola dell’ultimo movimento rivoluzionario italiano. Attraverso l’analisi dei testi prodotti da questa complessa galassia – dal gruppo dei Quaderni Rossi a quello di Classe Operaia, da Potere Operaio a Lotta Continua, dai maoisti ai trozkisti, dalle Brigate Rosse a Prima Linea, per finire con l’Autonomia Operaia – l’autore risponde ai tanti interrogativi che quegli anni sollevano. Per ricostruire l’universo mentale e le pratiche politiche dei giovani di quegli anni, sono state utilizzate le fonti più varie: la memorialistica, le riviste, i libri, gli opuscoli, i documenti di questure e prefetture, gli atti giudiziari, i manifesti, i volantini, le scritte sui muri, le canzoni e i film.

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DOWNLOAD: L’ITALIA DEI MOVIMENTI. POLITICA E SOCIETA’ NELLA PRIMA REPUBBLICA, di Marica Tolomelli (EPUB)

MARICA

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A fronte di una storiografia orientata a fare del Sessantotto il movimento che più di ogni altro ha segnato sviluppi sociali, politici e culturali nella seconda metà del Novecento, l’autrice propone una lettura dei movimenti collettivi nell’Italia repubblicana in un più ampio orizzonte temporale, spaziando dalla seconda metà degli anni Cinquanta per giungere alla prima metà degli anni Ottanta. Ne risulta una ricostruzione che rivisita, ponendoli sotto una nuova luce, alcuni snodi fondamentali dei processi di mobilitazione della società civile e i rapporti che ne scaturirono con le istituzioni – partiti e sindacati in primis -, offrendo nuovi spunti di riflessione sul ruolo dei movimenti all’interno della “Repubblica dei partiti”.

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DOWNLOAD: GLI I.W.W. E IL MOVIMENTO OPERAIO AMERICANO,di Renato Musto (PDF)

MUSTO

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Gli IWW, ricordiamolo, pur in mezzo a tutti i limiti e alle tante contraddizioni che ne segnarono la tormentata vicenda, sono l’organizzazione operaia minoritaria che per prima, a livello internazionale –   nel punto più avanzato dello sviluppo e nel paese che ha sempre vantato la sua “eccezionalità” di essere senza socialismo –  pose nella maniera più radicale e coerente la questione della democrazia industriale come autogoverno dei lavoratori a partire dalla concreta esperienza sul luogo di produzione. Lo fecero nel quadro di una storia magmatica e complessa quanto la composizione di classe della realtà, il capitalismo come “distruzione creatrice” nella sua forma più estrema, nella quale si muovevano. Musto saggiamente àncora questa storia attorno a tre capisaldi, che riflettono altrettanti elementi-chiave della vicenda dell’IWW ( wobbly ).

I primi due sono iscritti nel nome stesso dell’organizzazione, quel nome che poteva suonare incongruo e presuntuoso, vista l’esiguità delle forze rappresentate al congresso di fondazione a Chicago. Esso rifletteva tuttavia il legato, concretissimo, di pratiche di lotta e parole d’ordine, che da tempo viaggiavano, fra l’Atlantico, il Pacifico e il continente americano, nelle valigie dei migranti e nei fardelli dei lavoratori stagionali. Il primo caposaldo è l’impulso “industrialista”, la convinzione che il processo di estensione della condizione lavorativa dipendente massificata, legato alla concentrazione economica e ai processi di meccanizzazione in corso, spalancava la strada all’autogoverno operaio. C’era del meccanicismo, dell’ingenuo determinismo, proprio dei tempi, in questa convinzione, come nota giustamente Musto. Ma c’era anche un coraggioso sforzo di lettura soggettiva dei processi di trasformazione in corso nel rapporto di capitale dal lato dei suoi assetti proprietari, delle innovazioni tecniche e tecnologiche (un aspetto centrale dell’elaborazione wobbly) e della composizione tecnica della forza lavoro.

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DOWNLOAD: LE ORIGINI DEL FASCISMO, di Paolo Alatri (EPUB)

Alatri, Paolo - Le origini del fascismo COVER

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DOWNLOAD (EPUB):Paolo Alatri, storico e militante antifascista, ha fornito una illuminante ricostruzione, individuando i prodromi del fascismo negli anni di formazione dello stato unitario italiano, nelle mancanze e nelle storture di quella classe dirigente. Viene così inquadrata la questione delle origini del fascismo nella prospettiva storiografica dell’Italia contemporanea che, attraverso il Risorgimento, s’inserisce in un’Europa generalmente pervenuta ad un grado più avanzato di sviluppo sociale, economico e politico.

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DOWNLOAD: COME NASCE UN DITTATORE, di Donald Sassoon ( PDF & EPUB)

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Un’Italia devastata e in crisi; un Parlamento fragile e passatista; la debolezza sul piano internazionale e la crisi economica; il malcontento della classe operaia e dei braccianti; il timore di una rivoluzione rossa; un Paese ancora incapace di concepirsi unito. È questa la congiuntura di eventi che creò le condizioni di una dittatura destinata a essere abbattuta solo dopo la più distruttiva delle guerre. Questo libro racconta l’ascesa di un politico avveduto e calcolatore che seppe usare la retorica futurista – a partire dal suo giornale – per cavalcare un desiderio di rinnovamento diffuso e insieme tranquillizzare le élite sociali assumendo i toni di un governo liberale. Sottovalutato dagli oppositori e dai suoi stessi alleati, si presentò come il leader carismatico di un partito che, dapprima ininfluente, conquistò rapidamente il gradimento degli elettori. Sfruttò le debolezze di un sistema parlamentare corrotto e le spaccature interne all’opposizione per affermarsi come unico portavoce di un progetto forte. Investito dal consenso popolare, il 29 ottobre 1922 l’homo novus attraversò un’Italia fantasma sul treno notturno Milano-Roma per ricevere dal re l’incarico di formare il nuovo governo, guidando da Presidente del consiglio la simbolica marcia su Roma in testa al corteo delle camicie nere. Ebbe così inizio il Ventennio. In quatro libro, Sassoon mette a fuoco le ragioni storico-politiche e le dinamiche sociali e culturali che hanno portato all’ascesa trionfale del Duce.

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DOWNLOAD: BANDITE! BRIGANTESSE E PARTIGIANE,IL RUOLO DELLE DONNE CON IL FUCILE IN SPALLA, di Pino Casamassima (PDF)

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C’è un filo rosso che unisce le storie delle brigantesse e delle partigiane. Le donne che a cavallo dell’Unità d’Italia imbracciarono il fucile, lo fecero dopo la rottura di un equilibrio domestico e umano determinato dall’uccisione o cattura del loro uomo o per seguirlo in un destino ribelle contro uno Stato che non riconoscevano. Quelle che scelsero la lotta armata, unendosi ai partigiani durante la Repubblica sociale, risposero a un doppio richiamo: affettivo e civile, rivendicando la loro essenza di donne: “Non abbiamo fatto la guerra noi”, dice una di esse. “Abbiamo fatto solo le donne”.

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DOWNLOAD: SEPPELLITE IL MIO CUORE AWOUNDED KNEE, di Dee Brown (PDF)

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1860 – 1890: è il trentennio della “soluzione finale” per il problema indiano, che approda alla distruzione della cultura e della civiltà dei pellerossa. In questo periodo nascono tutti i grandi miti del West, un’epopea ad esclusivo beneficio degli uomini bianchi. I racconti dei commercianti di pellicce, dei missionari, dei cercatori d’oro, delle Giacche Blu, degli avventurieri, dei costruttori di ferrovie e di città stendono una fitta coltre che nasconde la versione indiana sulla conquista del West.

I pellerossa costituivano l’antistoria, l’ostacolo al trionfo della nuova civiltà; per di più non sapevano scrivere nella lingua dei bianchi. Eppure la loro fievole voce non è andata perduta del tutto: alcuni ricordi hanno resistito al tempo in virtù della tradizione orale o per mezzo delle pittografie; dai verbali degli incontri ufficiali è possibile desumere illuminanti testimonianze; nelle rarissime interviste raccolte da giornalisti sono reperibili suggestive ricostruzioni di celebri e sanguinosi avvenimenti, e da sperdute pubblicazioni dell’epoca l’opinione dei pellerossa è potuta così giungere fino a noi.

Dee Brown ha fatto solo la sua parte di storico: la raccolta delle fonti, l’esame critico, la stesura della narrazione. Per la prima volta a parlare sono i pellerossa, dai grandi capi agli oscuri guerrieri; narrano come venne distrutto un popolo ed il mondo in cui viveva.

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DOWNLOAD: MUSSOLINI HA FATTO ANCHE COSE BUONE.LE IDIOZIE CHE CONTINUANO A CIRCOLARE SUL FASCISMO, di Francesco Filippi (PDF)

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Dopo oltre settant’anni dalla caduta del fascismo, mai come ora l’idra risolleva la testa, soprattutto su Internet, ma non solo. Frasi ripetute a mo’ di barzelletta per anni, che parevano innocue e risibili fino a non molto tempo fa, si stanno sempre più facendo largo in Italia con tutt’altro obiettivo. E fanno presa.
La storiografia ha indagato il fascismo e la figura di Mussolini in tutti i suoi dettagli e continua a farlo. Il quadro che è stato tracciato dalla grande maggioranza degli studiosi è quello di un regime dispotico, violento, miope e perlopiù incapace. L’accordo tra gli studiosi, che conoscono bene la storia, è piuttosto solido e i dati non mancano.
Ma chi la storia non la conosce bene – e magari ha un’agenda politica precisa in mente – ha buon gioco a riprendere quelle antiche storielle e spacciarle per verità. È il meccanismo delle fake news, di cui tanto si parla in relazione a Internet; ma è anche il metodo propagandistico che fu tanto caro proprio ai fascisti di allora: «Dite il falso, ditelo molte volte e diventerà una verità comune».
Per reagire a questo nuovo attacco non resta che la forza dello studio. Non resta che rispondere punto su punto, per mostrare la realtà storica che si cela dietro alle «sparate» della Rete. Perché una cosa è certa: Mussolini fu un pessimo amministratore, un modestissimo stratega, tutt’altro che un uomo di specchiata onestà, un economista inetto e uno spietato dittatore. Il risultato del suo regime ventennale fu un generale impoverimento della popolazione italiana, un aumento vertiginoso delle ingiustizie, la provincializzazione del paese e infine, come si sa, una guerra disastrosa.
Basta un’ora per leggere questo volume, e sarà un’ora ben spesa, che darà a chiunque gli strumenti per difendersi dal rigurgito nostalgico che sta montando dentro e fuori il chiacchiericcio sguaiato dei social.

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DOWNLOAD: VERSO LA LOTTA ARMATA La politica della violenza nella sinistra radicale degli anni Settanta,a cura di Simone Neri Serneri (PDF)

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Una riflessione storiografica sull’esercizio della violenza dovrà spingersi oltre le opposte, ma riduttive, tendenze ad addebitarla all’esaltazione ideologica o alla degenerazione meramente criminale o, invece, a considerarla esito pur deprecabile delle contingenze politiche.

S. Neri Serneri

Il passaggio all’attività storiografica propriamente detta per quel che riguarda gli accadimenti dell’era contemporanea, è in genere preceduto da una naturale fase intermedia di narrazioni memorialistiche e mediatiche, quasi sempre prodotte o da protagonisti o comunque da parti in causa interessate. Queste letture particolari sono destinate poi a diventare esse stesse fonti preziose per gli storici. Succede sempre così. Sulla connessione tra violenza politica e prassi radicali nella sinistra degli anni Settanta, tema di ricerca approfondito in questo bel volume curato da Neri Serneri, si è dovuto invece registrare – ancora nell’ultimo decennio – una fatica maggiore degli studiosi (salvo qualche rarissima eccezione) ad entrare con i ferri del mestiere in medias res. Quest’opera, che raccoglie una parte consistente delle relazioni presentate al convegno Violenza politica e lotta armata nella sinistra italiana degli anni Settanta (Firenze, 27-28 maggio 2010), promosso dall’Istituto Storico della Resistenza in Toscana, fornisce – «superando i recinti delle memorie e le genealogie manichee» – una prima plausibile, per quanto interlocutoria, risposta ai tanti interrogativi sulla genesi fenomenologica della lotta armata in quegli anni.

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